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LA CHIESA PARROCCHIALE

"Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti... Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Quando pregheranno in questo luogo...ascolta dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona." (1Re 8,27-30) Se non si conosce molto dell'antica Chiesa di Trisobbio, che risulta già essere in fase di ricostruzione nel 1398, tuttavia, nell'Archivio parrocchiale e precisamente nel Libro delle Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione si conservano utilissime informazioni su tutto ciò che attualmente in essa possiamo vedere ed ammirare. Gli affreschi sono stati eseguiti da Pietro Ivaldi (Il Muto), aiutato dal fratello Tommaso e, per l'ornato, da decoratori comaschi, guidati da Giuseppe Ferraris. Nel 1863, durante le Sante Quarantore, predicate da Padre Atanasio da Nizza Monferrato, cappuccino, si inaugurò l'opera ormai compiuta. Per inciso vorrei ricordare che le Sante Quarantore erano sempre tenute da un valido ed apprezzato oratore, stabilito l'anno precedente dall'Amministrazione Parrocchiale e approvato espressamente dal Vescovo, che controfirmava la Delibera a lui sottomessa...I predicatori, a quell'epoca, avevano davvero il tempo...di prepararsi!!! Tornando alle pitture, la gente di Trisobbio fù così entusiasta dell'operato dei fratelli Ivaldi che, con apposita Deliberazione, fù stabilito: "di porger loro le più vive azioni di grazia...perchè si procacciarono a buon diritto la pubblica estimazione e benemerenza per lo splendido lavoro eseguito e... a prova di vera soddisfazione... di pagare non solo la prima rata di lire 1000 ma anche di anticipare una parte del pagamento della seconda ..." In totale si pagarono ai fratelli Ivaldi e ai decoratori comaschi la somma di lire 3000 senza IVA, che a quell'epoca, per fortuna, non esisteva. Spinti dall'entusiasmo, gli abitanti del paese non persero tempo e, sottoscrivendo un mutuo di lire 2000, provvidero a costruire l'orchestra e la cassa dell'Organo. Nel 1864, il 18 settembre si provvedeva a nominare in P.Giletti o.p. , organista al Bosco di Alessandria, il collaudatore dell'Organo dei fratelli Serassi "essendone oramai a suo termine la collocazione" Nella Parrocchiale poi sono conservate due tele di Michele Beccaria, nato a Trisobbio nel 1568, Parroco di Montaldo e pittore assai prolifico. Probabilmente datata 1611 “ L’apparizione della Madonna a san Giacinto”: in un interno di chiesa, in ginocchio davanti all’altare è raffigurato il Santo nelle vesti dell’ordine Domenicano. Davanti a lui, su di un gradino, vi è posto un libro aperto e un giglio. Sospesa su una nuvoletta a mezz’aria, su uno sfondo di luce, gli appare le Madonna con il Bambino in braccio. La struttura del dipinto, nella sua semplicità, con l’alterno accendersi e sfuocarsi dei toni cromatici, è di notevole presa sull’osservatore:le figure umane, disposte lungo una diagonale che congiunge alto e basso, terra e cielo, in una ideale e spirituale continuità, tagliano in due la tela, isolando da una parte gli elementi architettonici verticali, e dall’altra il candore del giglio e del libro squadernato che risalta sul rosso tappeto del pavimento. Datata 1615 è “ La Madonna con il Bambino tra i Santi Giovanni Battista, Francesco d’Assisi, Carlo Borromeo, Chiara e Caterina da Siena” . Anche questo quadro è conservato nella Parrocchia. Il dipinto rappresenta la Madonna in trono con il Bambino in braccio. Davanti a lei sta il Battista e di fronte all’alto seggio marmoreo della Vergine scalpita irrequieto un agnello. Alla destra della Madonna troviamo San Francesco D’Assisi e al suo fianco Santa Chiara. Sul lato opposto è raffigurato San Carlo e alle sue spalle Santa Caterina da Siena.. Colpisce nel quadro l’assimetria degli sguardi che anziché incrociarsi o fissarsi su un unico oggetto, si volgono in direzioni diverse. Manca infatti un polo di attrazione univoco in quanto la figura del santo Prelato, anche cromaticamente ha un rilievo tutt’altro che secondario e certi particolari “disturbano” una visione sintetica di insieme secondo la concezione manieristica.Una terza tela sempre del Beccaria e recentemente restaurata è conservata nell’Oratorio adiacente la Chiesa e raffigura la “ Sacra Famiglia con Santo Stefano, San Giovanni Battista e San Sebastiano ”ma di questo dipinto non si ha una datazione certa (forse primo decennio del XVII sec). La tela rappresenta la Madonna assisa su di un alto basamento quadrangolare, con in braccio il Bambino che regge lo stelo della croce di san Giovannino. Ai piedi del basamento sta Santo Stefano, sulla destra San Sebastiano mentre alle spalle della Vergine compare San Giuseppe. Per i colori, il gusto ricercato del panneggio, le suggestioni raffaellesche, la tela si potrebbe collocare in prossimità temporale di quelle di Melazzo e di Morsasco. Anche qui del resto si avverte un’ostentata ricerca di geometriche simmetrie.



THE PARISH CHURCH OF N.S. ASSUNTA AND THE ORATORY S.S. CR0CIFISSO
Rebuilt in 1398 it subsequently underwent many changes leaving no element of its old formation, now it is baroque. The frescoes of the Parish, as well as those of the Oratory, were made by the Ivaldi brothers, whose production was vast and spreads throughout Piedmont. In the parish church there are two paintings by Michele Beccaria, born in Trisobbio in 1568, Priest of Montaldo and very prolific painter. Of great interest is the 1863 parish organ: with 1373 canes, it has a keyboard consisting of 58 keys, 24 basses and 34 sopranos.